Patrocinato dal Terzo Municipio, il progetto fotografico “La quarantena nel mio quartiere” di Renato Ferrantini svela il quartiere del Tufello nella sua veste più intima, immortalata nei mesi di Marzo e Aprile 2020, durante la fase di lockdown imposto dalle misure di contenimento per il covid-19, mostrando vie deserte ma non per questo aliene.
Cos’è il progetto fotografico “La quarantena nel mio quartiere”?
Il progetto fotografico è stato realizzato nei mesi di Marzo e Aprile, durante momenti di jogging e nel corso di brevi passeggiate serali. La Quarantena non ha impedito di osservare, di svelare curiosità, di evidenziare solitudine e compostezza. Ha permesso di tornare più volte ai piedi di un edificio, all’ingresso di una piazza o di sporgersi da un cavalcavia per approfondirne il senso di vuoto intorno.
I palazzi, con luci colorate che nascono dalle case, sono laboriosi alveari rettangolari; dietro ad una sedia vuota, alla giusta distanza sociale, immersi nello spazio più scuro. Le strade appaiono fiumi puliti e silenziosi, le piazze fino a poco tempo fa erano luogo di manifestazione, mentre adesso i lampioni sono gli unici elementi illusoriamente vitali.
Ma il Tufello non ha paura, i cortili sono aperti, le doppie scale invitano ad entrare o a sostare sulle soglie. Il semaforo verde lascia una comprovata necessità di ripresa.
L’autore
Renato Ferrantini è nato a Roma, ingegnere di professione, vive da dodici anni al Tufello. Fin da subito animo viaggiatore, dal 2013 è appassionato di geopolitica e fotoreportage: utilizza fotografie e documenti storici per approfondire la conoscenza dei luoghi visitati.
Dal 2015, come volontario dell’Associazione Baobab Experience, si è dedicato al tema delle migrazioni e ha cercato di seguire con la macchina fotografica i gesti, gli sguardi, i pensieri dei soggetti ritratti allo scopo di realizzare un “reportage di emozioni”. A novembre del 2018 ha visitato Algeri descrivendo, a mo’ di anticipazione, il fermento, l’impazienza e l’equilibrio instabile di un intero paese. Da febbraio 2019 collabora con l’associazione One_life_Onlus con la quale è stato in Bosnia lungo la rotta balcanica in qualità di fotoreporter. Ad ottobre è stato in missione umanitaria nel campo profughi di Makhmur, nel Kurdistan iracheno, luogo dove è nato e resiste il modello del confederalismo democratico e recentemente attaccato da Isis.
Segue gli eventi di attualità sociale nella città di Roma. Recenti pubblicazioni sui quotidiani nazionali Il Manifesto, Il Venerdì di Repubblica e Left.